Oggi è iniziata la seconda settimana del Capitolo Generale. Dopo un fine-settimana scandito dall’incontro con il Papa e una domenica di riposo, i frati hanno ripreso con slancio i lavori capitolari. Il tema della giornata di oggi ci riconduce all’argomento centrale del Capitolo: “La collaborazione fraterna”. Per introdurre l’argomento, è stato scelto fra Mauro Jöhri, già Ministro Generale dell’Ordine (ricordiamo che le basi per questa esperienza sono state poste sotto il suo generalato). Nella prima parte del suo intervento fra Mauro ha presentato il percorso storico mostrando come l’Ordine, attraverso i Capitoli generali, i Consigli plenari e altre occasioni, ha riflettuto e approfondito l’argomento.
Definendo la collaborazione fraterna “come collaborazione a lungo termine di frati da parte di due o più Circoscrizioni, regolata da una convezione approvata dal Ministro Generale e dal suo Consiglio”, fra Mauro ha identificato i 3 scopi di questa collaborazione: 1) rinforzare il carisma cappuccino nei luoghi dove l’Ordine ha perso la sua vitalità o rischia di scomparire; 2) testimoniare la fraternità francescana nella società sempre più interculturale del nostro tempo; 3) contribuire alla nuova evangelizzazione soprattutto con la nostra forma di vita aperta a tutti. Usando l’immagine della “soglia” per caratterizzare le sfide della collaborazione nel passato e nel presente del nostro Ordine, fra Mauro osservava: “i frati del nord varcavano la soglia per recarsi al sud quali missionari, mentre oggi assistiamo al movimento contrario: sono i frati del sud che varcano la soglia per venire al nord”. Ha poi evidenziato le sfide che la collaborazione fraterna può comportare ai nostri giorni: la secolarizzazione, il benessere, l’individualismo.
Dinanzi a queste sfide, fra Mauro ha esortato i capitolari a tenere presente nella collaborazione le due anime del nostro Ordine che si sono man mano delineate lungo il periodo della missione: “una di tipo tradizionale di impronta conventuale e una caratterizzata soprattutto dall’impegno pastorale”. Ha poi invitato i frati a fare una necessaria verifica della collaborazione in essere fino ad oggi, a mantenere il dialogo e ad essere aperti all’incontro tra culture diverse. Nelle conclusione ha offerto delle piste per la riflessione sotto forma di domande.
Un tema che ha meritato un approfondimento specifico circa la collaborazione è quello delle Fraternità San Lorenzo (FSL), presentato da fra Matteo Siro. Il documento preparato dalla Commissione per le FSL evidenzia come esse si siano “rivelate una ricchezza per la formazione permanente dei frati ed anche per alcuni fratelli, che vivendo in semplicità lo stille di vita proposta dalle linee guida, hanno rinnovato il proprio sì a Dio con una rinnovata donazione”. In base all’esperienza positiva vissuta nei primi anni di sperimentazione, il documento suggerisce di fare passi ulteriori in questa direzione di collaborazione. A seguire, ci sono poi stati gli interventi di fra Pio Murat e fra Mariosvaldo Florentino, che hanno descritto le esperienze vissute nelle attuali FSL presenti nell’Ordine. Per ciascuna di esse hanno evidenziato le attività, indicato i membri che le compongo e le sfide che le accompagnano. Attualmente, le Fraternità San Lorenzo in totale sono 11, composte da diversi frati provenienti da vari paesi del mondo; esse si trovano in Belgio, Brasile, Colombia, Francia, Italia, Olanda, Spagna, Ungheria. Ad oggi, nonostante l’impegno fatto, rimane ancora la sfida di trovare frati disponibili.
Subito dopo è seguito il confronto e lo scambio in aula capitolare, dove molti frati si sono espressi. L’assemblea capitolare, nel suo insieme, ha apprezzato questa iniziativa, considerandola “una riforma interna dell’Ordine” nel senso positivo della parola, e non in contrapposizione ad altro. Le FSL sono un seme che sta nascendo e va innaffiato proprio perché in esso si gioca anche il futuro dell’Ordine e il sogno di una possibile collaborazione fraterna. Dal dialogo, ovviamente, sono anche emerse domande a cui hanno risposto i suddetti relatori, insieme con fr. Marek Miszczyński. Nel pomeriggio, all’interno dei Ceti, il tema potrà ancora essere approfondito.